Prosegue senza sosta il dibattito sul rilancio dei servizi pubblici attraverso un primo parziale sblocco del turn-over che interessa per il momento i settori della Giustizia e dei Beni culturali passando per alcune aree del comparto sicurezza , VV.FF. in testa a tutti .
Molto , di queste decisioni , lo si deve all’enorme emozione e sconcerto per i gravi fatti delle calamità naturali che hanno devastato direttamente le popolazioni dei territori colpiti e indirettamente inciso il senso di insicurezza che ha pervaso le comunità e indignano complessivamente per lo scarso livello delle infrastrutture e della burocrazia degli interventi .
Indigna oltremodo la consapevole constatazione del degrado del nostro patrimonio artistico e culturale per troppi anni lasciato all’incuria e al decadimento dei presidi che non si sono potuti garantire per la mancanza di personale qualificato in sostituzione dei tanti che hanno lasciato naturalmente il servizio e per le pastoie di un contenzioso nel sistema degli appalti che si è normalizzato nell’impiego delle poche o tante risorse disponibili per gli interventi minimali .
E’ la Giustizia sul banco degli imputati , in questo caso , che ha bisogno di snellire i procedimenti e dare certezza nelle decisioni per garantire i cittadini da un lato e gli investimenti pubblici e privati che scontano , invece , anche in termini di effettività nell’utilizzo delle quantità appostate dal Governo .
Taranto sotto questo profilo rimane l’esempio più eclatante del dispiegamento di risorse finanziarie connesse alla soluzione della crisi che ha interessato tanto i settori produttivi e compromesso pesantemente il tessuto economico e sociale del territorio , oltremodo , devastato sul piano ambientale dai livelli di inquinanti di ogni sorta .
Nondimeno , la difficoltà della classe politica locale di orientare le scelte e di proporsi con un piano complessivo di interventi che creino le condizioni di un reale rilancio della città e del territorio sfruttando al meglio le potenzialità della macchina pubblica non può rimanere declinata alla carenza delle competenze che nel frattempo si sono perse .
Serve certamente programmare nuove assunzioni di personale nei settori chiave dei servizi pubblici: Enti locali , Sanità , Scuola , Difesa , Inps , Inail e Ispettorato del Lavoro , ma serve soprattutto che si attui con urgenza un serio piano di ricomposizione delle professionalità esistenti puntando su coloro , soprattutto nei settori amministrativi , che nel frattempo hanno perso talune competenze per effetto del riordino o della centralizzazione di alcuni servizi , come nel caso delle centrali uniche di acquisto e nelle unicità delle prestazioni previdenziali in capo all’INPS .
Tante competenze prima assicurate in house che oggi perdono i riferimenti produttivi all’interno delle loro amministrazioni ma che possono ancora dare molto in termini di competenza verso le Amministrazioni che invece si sono viste improvvisamente gravare di tanto lavoro senza personale .
Si dia finalmente avvio ad una vera mobilità intercompartimentale che affronti con cognizione e disponibilità immediata la grave crisi che attanaglia gli uffici pubblici e rallenta drammaticamente anche la prassi ordinaria .
La politica faccia seguire agli annunci le azioni concrete e fattive attraverso il coinvolgimento di chi la macchina pubblica la vive ogni giorno e si faccia interprete di formulare proposte che si connotano realmente in termini di revisione della spesa ma soprattutto hanno il fine di garantire il funzionamento e il rilancio dell’apparato pubblico locale .
Il Segretario Generale
Giuseppe Andrisano