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Roma, 21.09.2018

Al Ministro della Difesa
Dott.ssa Elisabetta Trenta


Oggetto: stipendi dipendenti civili difesa.

Egregio Ministro,
la presente per segnalare l'insostenibile situazione venutasi a creare per quanto attiene
l’emanazione dei cedolini e le competenze stipendiali del personale civile della Difesa.
Nel corso di questi anni, infatti, abbiamo più volte rappresentato sistematiche irregolarità
registrate nell’inserimento delle voci stipendiali delle lavoratrici e dei lavoratori civili della difesa e, più volte,
l’Amministrazione ci aveva rassicurato imputando tali difformità ad assestamenti organizzativi o a non
meglio precisati “piccoli” problemi tecnici, quasi sempre ascrivibili a presunte difficoltà incontrate nella
trasmissione dei dati fra gli elementi di organizzazione delle FF.AA. (BDUS,CUSE,UGCRA ecc.) e Noipa, con
un rimpallo di responsabilità che ci pone di fronte ad uno scenario divenuto ormai francamente
imbarazzante. Prova ne è che anche nelle buste paga di questo mese ci sono state segnalate ulteriori gravi
e pesanti mancanze afferenti il mancato inserimento degli assegni familiari e di altre competenze
stipendiali.
In sostanza, si è venuto a creare un caos contabile inconcepibile che non ha riscontro in nessuna
altra Pubblica amministrazione e, se nemmeno la busta paga riesce a essere certa e attendibile nella sua
corretta composizione, peraltro in un contesto nel quale le mensilità ricevute dai dipendenti della difesa
sono già notoriamente tra le più basse di tutta la P.A., è ben facile comprendere quale possa essere in
questo momento il livello di tensione e sfiducia avvertito dai Suoi dipendenti, per molti dei quali, prossimi
alla quiescenza, l’attendibilità del proprio cedolino è fattore dirimente per il corretto e puntuale calcolo
della misura della pensione.
Non è accettabile che nell’era della digitalizzazione e dell’innovazione delle Amministrazioni il
Ministero della Difesa per mantenere inalterati equilibri ed organismi interni alle FF.AA. si sia dotato di una
organizzazione che, a nostro giudizio, altro non fa che rallentare le ordinarie procedure amministrative. E,
ancora meno accettabile, riteniamo sia il fenomeno del rinvio reciproco di responsabilità tra i vari elementi
di organizzazione che impedisce di individuare a chi direttamente fanno capo queste ingiustificabili
inefficienze, le cui conseguenze negative ricadono sui dipendenti.
E’ appena il caso di ricordare che le irregolarità più volte denunciate hanno coinciso con la chiusura
dei nuclei assegni contabili civili ed il passaggio "moderato" a Noipa, e che il periodo “transitorio di
assestamento” più volte richiamato dall’Amministrazione a propria giustificazione è già andato oltre ogni
ragionevole ed accettabile tempistica.
In ragione di quanto sopra esposto, signor Ministro, La invitiamo cortesemente a porre in essere
ogni sollecito intervento ritenuto necessario a rimuovere gli ostacoli che, da troppo tempo ormai,
pregiudicano il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori civili della difesa di accedere al proprio corretto
trattamento stipendiale, ovvero nei tempi e nei modi in cui vi accedono tutti gli altri dipendenti della
pubblica amministrazione.
Restiamo in attesa di cortese urgente riscontro, in assenza del quale le scriventi Organizzazioni
sindacali nazionali si vedranno costrette a proclamare lo stato di agitazione del personale della Difesa,
riservandosi di adottare tutte le conseguenti iniziative ritenute idonee a tutelarne i diritti.
Cordialmente

FP CGIL

Francesco Quinti

CISL FP

Franco Volpi

UIL PA

Sandro Colombi

CONFSAL/UNSA

Gianfranco Braconi