SEGRETERIE NAZIONALI MINISTERO DELLA DIFESA
LE TARGHE LASCIAMOLE SULLE AUTO, COME PURE GLI STERILI TENTATIVI DI ATTRIBUIRSI MERITI CHE NON SI HANNO.
I LAVORATORI SANNO BENE CHE SOLO GRAZIE ALLA DURA VERTENZA E ALLA MOBILITAZIONE AVVIATA DA FP CGIL – UIL PA - FLP DIFESA È STATO POSSIBILE RAGGIUNGERE TUTTI GLI OBIETTIVI FIN QUI CONSEGUITI, COMPRESO L’ACCORDO SUL FUA 2017.
12.000 SVILUPPI ECONOMICI DAL 1° GENNAIO 2017, CON UN PESO MOLTO MAGGIORE ATTRIBUITO ALL'ANZIANITÀ - RECUPERATE RISORSE ECONOMICHE (1,7 MLN €.) PER I FONDI LOCALI E RILANCIO DELLA CONTRATTAZIONE LOCALE
A conclusione di un confronto lungo e complicato, abbiamo sottoscritto stamani l’Ipotesi di accordo per la distribuzione del FUA 2017, predisposta dall’Amministrazione con un’ultima modifica da noi ritenuta importante e decisiva. Lo abbiamo fatto solo in data odierna, in ragione di precedenti indifferibili impegni legati al confronto che stiamo avendo con i lavoratori nelle assemblee tenute in questi mesi, ultima quella svolta a Bari nei giorni scorsi.
Il testo finale dell’Ipotesi è stato in più parti innovato rispetto alle iniziali proposte dell’A.D., e questo anche in ragione del significativo contributo reso dalle scriventi OO.SS. che, a conclusione del complicato percorso di confronto, ne danno un giudizio complessivamente positivo.
Al netto, però, dei punteggi attribuiti dall’Amministrazione ai titoli di studio previsti per gli sviluppi 2017, sui quali, nel confronto con la Direzione Generale, pur sostenendo nella discussione che le nostre proposte avessero fatto proprie le valutazioni negative consegnate dai lavoratori nelle assemblee tenute in questi mesi rispetto alla bozza fatta pervenire dall’A.D., abbiamo dovuto scontrarci con la ferma, ostinata e insuperabile volontà palesata fino all’ultimo momento dal D.G. di Persociv di non modificare nulla.
Un atteggiamento incomprensibile, a giudizio delle scriventi, quello tenuto nell’occasione da quest’ultima nei confronti dei dipendenti che amministra, parte dei quali potrebbero anche vedersi ulteriormente negato il passaggio di fascia retributiva a causa di quella imposizione.
Questi i contenuti più importanti dell’Ipotesi di accordo sottoscritta oggi.
Dotazione iniziale del FUA e destinazione delle somme
A fronte dell’ammontare complessivo del FUA 2017, quantificato in €42.854.398,81, rispetto al 2016 viene realizzato un risparmio sulle assegnazioni a P.O., PPL e Turni, che sono state allineate all’effettiva spesa sostenuta per l'anno 2015.
Complessivamente, quindi, il risparmio realizzato, rispetto agli impegni 2016 per le identiche fattispecie giuridiche ammonta a più di 1,7 milioni di euro che in gran parte sono transitati al FUS, a beneficio di tutti i lavoratori e non di una sola parte di essi, come invece qualcuno aveva chiesto.
Dunque, per quanto ci riguarda un buon risultato, frutto anche del lavoro operato dal Tavolo Tecnico che, come da noi richiesto, proseguirà la sua attività nei prossimi mesi per ottimizzare la spesa e recuperare altre risorse, anch’esse da destinare al FUS. Accantonati, inoltre, €70mila per l’indennità di mobilità, 100mila in meno rispetto al 2016, che andranno anch’esse a incrementare i fondi locali.
Per quanto attiene invece l’indennità di rischio (allegato 3 dell’Ipotesi), la novità riguarda la corresponsione della relativa indennità che viene estesa a tutti i turnisti, e non più solo a quelli che fanno turni da 12 ore.
Va segnalato infine che l’attuale dotazione del FUA subirà sicuramente degli incrementi futuri in ragione delle somme variabili ancora non conteggiabili, dai risparmi di gestione sulle spese del personale, alle somme relative alla quota parte del FESI dei colleghi ex militari transitati nei ruoli civili (c.d. zainetto), che dovranno essere oggetto di separato accordo.
Sviluppi economici e criteri per le procedure selettivi
Confermati i 12.000 sviluppi economici complessivi per il 2017, già certificati da FP e MEF nell’accordo FUA 2016, ma con numeri diversi tra le diverse fasce all’interno delle aree, allo scopo di allinearli alle presenze effettive, che mantengono però inalterate le percentuali e produrranno un risparmio di €29.092,50.
In merito ai criteri selettivi, come da noi fortemente richiesto, il peso attribuito all’"esperienza professionale" cresce considerevolmente rispetto al 2016, passando da max 15 punti a max 35 punti.
Decisamente stravolto come detto, invece, rispetto al 2016, l’impianto e i punteggi attribuiti ai "titoli di studio culturali e professionali", con un differenziale che cresce a favore dei titoli più alti (in 2^ area nel 2016, era di 6 punti la forbice tra diploma di scuola secondaria di 1° grado e laurea specialistica; nel 2017, invece, la differenza tra il primo titolo - che ricomprende quest’anno anche la licenza elementare, come da noi richiesto - e l’ultimo, vola addirittura a 24 punti, quattro volte quella del 2016!).
Sul punto, il nostro forte dissenso manifestato al tavolo di confronto è stato formalizzato a futura memoria nella "nota a verbale" che abbiamo consegnato in data odierna alla D.G., e che diventa così parte integrante dell’accordo.
Per quanto attiene alla "valutazione della prestazione professionale", preso atto dell’impossibilità di attuare il criterio della "formazione" in ambito Difesa da noi evidenziata, contrariamente a chi invece ne voleva imporre l’attuazione anche in ragione della bassa percentuale (25%) di personale coinvolto in percorsi formativi, come del resto ha inteso precisare in riunione lo stesso D.G., e come dimostra l’esperienza del Ministero dei Beni Culturali (sentire per credere), abbiamo chiesto e ottenuto l’allargamento della prima fascia di punteggio, in modo da consentire a tutti coloro che hanno ottenuto una valutazione della performance individuale 2016 tra 100 e 71 di ottenere il massimo, e cioè 50 punti (dunque, praticamente tutti o quasi).
Per quanto riguarda gli sviluppi economici 2018, ne sono previsti "circa 6000, previa verifica delle disponibilità economiche", al fine di evitare il rischio che, in assenza di copertura economica adeguata, si debba poi attingere, per finanziare gli sviluppi, dalle risorse destinate a P.O.,Turni, Reperibilità,etc.).
Fondi locali e contrattazione decentrata
Le risorse destinate ai fondi locali saranno quest’anno pari a 3.738.310,96 € con una corposa riduzione (oltre 20 mln di euro) rispetto al 2016, in ragione del finanziamento degli sviluppi economici previsti per il 2017.
Come per il 2016, il 15% viene destinato alla performance individuale (21,31 euro lordi la quota pro-capite, che appare davvero risibile, ma che l’Amministrazione ha voluto in ogni caso mantenere non accogliendo la nostra proposta di azzerarla, destinandone le somme ad incremento del FUS), mentre il restante 85% è finalizzato a remunerare l’apporto individuale dei lavoratori ai progetti locali (120,76 euro lordi circa la quota pro capite di FUS).
Due comunque, ed entrambe importanti, le novità rispetto al 2016: la prima, è che è non più contemplata la possibilità di destinare le somme FUS a incremento di quelle della performance, mettendo così tutte le somme nelle mani del Dirigente; la seconda, fortemente richiesta dalle scriventi OO.SS. e poi recepita nell’ultimo testo sottoposto alla firma delle Parti sociali, è data dalla disposizione contenuta nel comma 2 dell’art. 14 ("L’apporto partecipativo del dipendente alla produttività progettuale verrà adeguatamente valorizzato con l’attribuzione di uno specifico coefficiente di valutazione"). Una disposizione, questa, che nel 2017 rispetto all’anno precedente differenzia finalmente i criteri di valutazione della performance individuale da quelli connessi alla partecipazione dei lavoratori ai progetti locali; criteri questi ultimi che vengono così finalmente restituiti alle determinazioni dei livelli locali.
In ultimo, una riflessione conclusiva. Abbiamo osservato e sorriso, in questi giorni, della rincorsa che "qualcuno" ha avviato per tentare di intestarsi gli esiti conclusivi del negoziato, addirittura "targando" come sigla l’accordo FUA 2017.
Rappresentazione per lo meno demagogica e fuorviante della realtà, estremamente distorsiva degli sviluppi reali della trattativa svolta con l’Amministrazione e dei suoi approdi conclusivi, rispetto ai quali basterebbe scorrere i diversi comunicati diffusi in corso di negoziato per approdare alla verità dei fatti.
In ogni caso una recita non riuscita, magari avviata da chi maturando la consapevolezza di non aver saputo influire nell’occasione così come forse era sempre stato abituato nell’esercizio del proprio ruolo in passato, cerca oggi di spargere una coltre di fumo per impedire che altri lo vedano e ne colgano fino in fondo la nuova dimensione minoritaria.
Noi, per il rispetto profondo che abbiamo delle lavoratrici e dei lavoratori civili della difesa, non intendiamo in alcun modo procedere sulla stessa lunghezza d’onda, e ci affidiamo invece, serenamente, alle valutazioni che ci consegneranno questi ultimi, certi di aver offerto loro tutto l’impegno e il sostegno possibile rispetto alle rivendicazioni e alle legittime aspettative che i colleghi hanno inteso farci pervenire.
P CGIL
F.to Francesco Quinti
UIL PA
F.to Sandro Colombi
FLP DIFESA
F.to Giancarlo Pittelli
CONFSAL -UNSA
F.to Gianfranco Braconi