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Roma, 15 novembre 2018

Ai Componenti delle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato della Repubblica
Ai Gruppi Parlamentari della Camera e del Senato della Repubblica

Oggetto: Invio proposta emendativa alla Legge di bilancio 2019.

Ill.mi Senatori e Onorevoli,
le scriventi OO.SS. nel trasmettere le proposte emendative al ddl legge di bilancio 2019,
ritengono necessario ribadire quelli che a nostro avviso sono i punti di caduta, del
provvedimento in esame.
In primo luogo il piano di assunzioni indicato nel disegno di legge si dimostra del tutto
insufficiente, una misura che non affronta la situazione di grave carenza di organico
immediata e di prospettiva che caratterizza il settore pubblico.
Valutando anche la prevista riforma delle pensioni, la possibile introduzione della quota
100 impatterebbe in modo particolarmente rilevante sul personale pubblico, vista l'elevata
età media e l'elevata anzianità di servizio, aggravando una situazione che in molti casi è
già al limite della possibilità di funzionamento dei servizi.
Il secondo punto di criticità, a nostro avviso, sono le risorse stanziate per il rinnovo dei
Contratti nazionali nel periodo 2019-2021. I fondi stanziati ammontano rispettivamente a
1,1 miliardi di euro, 1,425 miliardi, e 1,775 miliardi a regime.
Tenuto conto che tali importi sono al lordo dei contributi previdenziali e dell'IRAP e che
incorporano l'erogazione dell'indennità di vacanza contrattuale, nella misura dello 0,42%
degli stipendi tabellari da aprile a giugno 2019, e dello 0,7 dal 1° luglio e calcolano altresì
l'elemento perequativo stabilito dai CCNL, è facile prevedere che gli stanziamenti indicati
siano del tutto insufficienti a garantire il recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni dei
dipendenti pubblici.
Inoltre appare ancora una volta necessario intervenire per chiarire, in via interpretativa la
norma contenuta nell’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo n. 75/2017, correttivo
del c.d. TUPI (d.lgs. n. 165/2001), nella parte in cui fa riferimento al tetto massimo della
spesa pubblica. E’ quindi fondamentale specificare quali siano le risorse che restano
escluse da quelle oggetto di disposizione prevista dal comma 2 dell’articolo 23 e quelle,
cioè, che non concorrono a formare il tetto di spesa.
Auspichiamo, dunque, che le Commissioni e i rappresentanti dei Gruppi parlamentari
pongano l’attenzione sui punti di cui sopra e tengano conto della delicatezza e della
importanza delle questioni indispensabili per la corretta applicazione delle norme
contenute nel testo in questione e l’applicazione uniforme delle norme di garanzia per tutti
i lavoratori interessati dal suddetto disegno di legge.
Distinti saluti

FP CGIL   

Serena Sorrentino

CISL FP

Maurizio Petriccioli

UIL FPL

Michelangelo Librandi

UIL PA

Nicola Turco