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Egregia Ministro,

a conclusione della campagna elettorale per le elezioni europee ci saremmo aspettati la ripresa degli incontri che ci aveva assicurato avrebbero avuto cadenza mensile e, soprattutto, il mantenimento degli impegni da Lei assunti.

Tuttavia, abbiamo dovuto prendere atto che dopo l’ultimo infruttuoso incontro avuto lo scorso 15 maggio tra le parti, nonostante le manifestazioni di dissenso tenute il 30 maggio u.s. sull’intero territorio nazionale e nei più importanti luoghi di lavoro del nostro Dicastero, malgrado la manifestazione nazionale dell’8 giugno sia stata caratterizzata proprio dalla vertenza dei lavoratori della difesa, nessun segnale di attenzione alle pro-blematiche avanzate dal sindacato a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori civili della difesa è stato fatto an-cora pervenire.

Vale forse la pena di ricordare, ad esempio, che nessuna risposta ci è stata ancora data sulla proposta di isti-tuzione di una “indennità di funzione” per il personale civile della difesa avanzata lo scorso 15 marzo dalle scriventi OO.SS al tavolo di confronto, sull’annoso e tuttora irrisolto problema afferente il gap retributivo esistente tra il personale civile della difesa e quello delle altre P.A., per la quale si era già anche individuata e quantificata la necessaria copertura finanziaria, comunque contenuta nell’ambito della somma da Lei ini-zialmente indicata e sulla quale ci aveva assicurato il Suo sostegno.

Del piano straordinario di assunzioni, non c’è traccia, come pure continua a mancare un impegno concreto volto a superare gli effetti provocati dalla legge 244/2012.

Ad oggi le uniche assunzioni certe nel triennio sa-ranno circa 295 – buone forse solo per coprire il 5% delle carenze organiche registrate, e peraltro derivanti da concorsi banditi prima della Suo insediamento, i cui posti messi a bando non saranno, probabilmente, neppu-re coperti per le fortissime difficoltà insite nelle prove d’esame imposte ai concorrenti per i profili professio-nali tecnici di seconda area.

Intanto gli Enti, soprattutto quelli dell’Area Industriale, si svuotano di professio-nalità pregiate per effetto dell’età elevata dei dipendenti e della possibilità di uscita con la c.d. “quota 100”.Così come non c’è alcuna risposta alle molteplici criticità rappresentate, e che Lei aveva promesso di affron-tare e risolvere.

Ad oggi permane ancora l’assenza del Direttore Generale di Persociv – con conseguente ir-ragionevole ritardo imposto all’avvio del confronto tra le parti, relativo al C.C.N.I e a tutti altri istituti con-trattuali di carattere giuridico ed economico di esclusivo interesse del Personale Civile.

Allo stesso modo, permangono le difficoltà nell’erogazione del trattamento economico dovuto al personale, con un accumulo di ritardi inaccettabili. Nessun input è stato dato agli organi di vertice affinché forniscano risposte alle numero-se e legittime richieste fatte dalle parti sociali, così come previsto dal nuovo sistema di relazioni sindacali.In ragione di quanto appena espresso, ad oggi come potrebbe definirsi altrimenti – ad un anno dal Suo inse-diamento - una condizione resa così tanto compromessa, se non rilevando e puntualizzando la più totale as-senza di attività e politica istituzionale di un’Amministrazione che appare ogni giorno di più lontana dai bi-sogni dei suoi dipendenti? Il livello di sofferenza della componente civile del Ministero della Difesa non è mai stato così alto nella storia e le tensioni tra i dipendenti non sono una astrazione ma una realtà tangibile in ogni posto di lavoro.

Premesso quanto sopra, nella consapevolezza che i diritti non vanno in vacanza, La invitiamo a convocare quanto prima una riunione tra le parti e a mantenere gli impegni assunti , individuando soluzioni concrete prima della prossima pausa estiva.

Restiamo in attesa di cortese urgente riscontro.

Cordiali saluti.

Roma, 18.07.2019.

Fp Cgil

Francesco Quinti

Cisl Fp

Massimo Ferri

Franco Volpi

Uil Pa

Sandro Colombi